TotoBergamo Rossi

Mecenate della Serenissima, è International Relation Adviser di Venetian Heritage, fondazione dedita alla salvaguardia del patrimonio artistico veneziano. È anche autore di "Vivere a Venezia", una non-guida alla città sestiere per sestiere, secondo un percorso fotografico in cui il dettaglio, la bellezza e l'arte sono regine.

Venezia, lo sanno tutti, è meravigliosa. L'importante è evitare la calca dei turisti – già, fosse facile. In questo senso il primo consiglio che mi sento di dare è a favore di un piccolo ma delizioso albergo che si chiama Oltre il giardino. Si trova leggermente fuori dal centro di Venezia, vicino alla Chiesa dei Frari, ed è una piccola oasi di pace di sole sei camere, con un giardino bellissimo e molto romantico. Chiaramente è meglio prenotare con un certo anticipo, ma ne vale la pena.

Tra le meraviglie artistiche veneziane scelgo la Ca' D'Oro: la facciata sul Canal Grande toglie il fiato persino a me che la vedo ogni giorno, e il museo all'interno, che conoscono in pochi, ospita una collezione importante. C'è il San Sebastiano del Mantegna. La cosa strana è che la Ca' D'Oro è proprio di fronte al Rialto, quindi centralissima, ma rimane al tempo stesso un po' isolata: è uno di quei luoghi che ti permettono di vivere Venezia come fosse un po' tua.

Fondamentale anche dal punto di vista storico una visita al Ghetto Ebraico, fondato nel 1516: in pochi lo sanno, ma la parola ghetto nasce proprio qui (da geto, perché ospitava un'antica fonderia). È l'unico ghetto integro in tutta Europa, con cinque sinagoghe antiche e un museo ebraico di enorme rilevanza. Spostandosi verso Murano non si può rinunciare a una visita all'atelier di Carlo e Giovanni Moretti: aperto nel 1958, unisce il mestiere antico dei maestri vetrai muranesi al design italiano contemporaneo. Fanno dei bicchieri bellissimi, ognuno diverso dall'altro.

Per chiudere in bellezza e concedersi una colazione o un cocktail come si deve, un luogo che in pochi conoscono: la Terrazza Settimo Cielo del Bauer. È uno dei punti più alti di Venezia, per cui c'è sempre un po' d'aria; non c'è mai molta gente, in compenso, e la vista è da capogiro.