- Di Verdiana Fioravanti - Parlando di Siena non si può non partire dal Palio: Piazza del Campo è il fulcro della vita di noi senesi. Io sono della contrada della Lupa, anche detta "la nonna" perché non vince dal luglio del 1989. Speriamo in quest'anno. Ho degli splendidi ricordi legati al Palio: spesso vi ho assistito da Palazzo Zondadari, un'incredibile casa museo che dà proprio sulla Curva dei Materassi. Non è aperta al pubblico, ma vi assicuro che è un sogno! Ovviamente la scena locale non si limita al Palio: per tutto l'anno la giornata del vero senese non si chiude bene se non con un aperitivo in piazza.
Verdiana Fioravanti
& Giovanni Neri
Verdiana Fioravanti, dopo aver gestito per qualche tempo l'azienda di famiglia, oggi può finalmente dedicarsi alla sua vera vocazione creativa. Le collane di sua creazione si ispirano ai rosari; il brand vero e proprio non ha ancora preso forma, ma se ne può già vedere qualcuna sul suo profilo Instagram (@banjobijoux).
Giovanni Neri, grande appassionato di vini, non solo per lavoro. Si occupa a tempo pieno dei vigneti e della cantina dell'azienda agricola di famiglia, Casanova di Neri, con un occhio di riguardo per la promozione all'estero.

Ognuno ha il suo bar preferito, ma vi svelo un segreto: noi senesi siamo per Il Palio. Io ci sono sempre andata fin da bambina, e così tutti i miei amici: è semplicemente il nostro. O quello o il Nannini, se ci si sposta dalla Piazza: un tempo era gestito dal pilota Alessandro, e resta un'istituzione locale. È anche pasticceria e torrefazione, per cui è perfetto a colazione e a merenda! Se siete in dubbio su dove alloggiare, il mio consiglio è di spostarvi leggermente fuori Siena e sistemarvi all'Agriturismo Vico D'Arbia: è un posto molto particolare, amorevolmente gestito da mamma e figlia, tra dolci colline di vigneti e oliveti. Per quanto riguarda l'arte, invece, mi sento di segnalare la bella iniziativa di una galleria di recente apertura: la FuoriCampo. È gestita da persone in gamba che credono davvero nella promozione di un nuovo tipo di arte contemporanea. Si trova proprio sotto la Torre del Mangia, e spesso ci fanno anche proiezioni, teatro e musica.
- Di Giovanni Neri - Montalcino gira tutta intorno ai suoi vini, quindi chi viene qui si prepari a un'esperienza unica. La colazione ideale si fa in un locale storico del paese, ultracentenario e in perfetto stile liberty: il Caffè Fiaschetteria Italiana. È un po' il centro della vita sociale di Montalcino, per cui è difficile mancarlo.
Per il pranzo o la cena consiglio la Drogheria Franci: non ha aperto da molto, ma si è subito conquistata il favore di stranieri e locali per la raffinatezza degli ambienti, la ricercatezza dei piatti e la semplice e calorosa accoglienza dello staff.
Nel pomeriggio è d'obbligo una visita al Castello di Montalcino: costruito nel 1300 e rimasto praticamente intatto da allora, domina tutto il paese dall'alto. L'esperienza più romantica, specie se si è in coppia, è camminare lungo le merlate quando tramonta il sole; a seguire, ovviamente, un bel bicchiere di Brunello nella splendida enoteca all'interno. Il giorno dopo, un momento spirituale: l'Abbazia di Sant'Antimo. A dieci chilometri da Montalcino, nel mezzo di una magnifica vallata, è commovente in modo difficile da spiegare a chi non la conosce. Che siate religiosi o meno, cercate di assistere a una messa: la comunità di frati al suo interno la celebra ancora in gregoriano. La sera è di nuovo dei nostri rossi: nell'Enoteca di Piazza è possibile degustare tutto l'anno più di cento varietà di Brunello. Le due finestre principali offrono una vista sulla Valdorcia da togliere il fiato. Può esserci un finale più degno?